Di seguito riportiamo l’analisi di Tiziano Grottolo sull’utilizzo delle fonti storiche nelle voci di Wikipedia.
Questo elaborato fa parte del suo percorso esperienziale, a conclusione del progetto Comunità e Narrazione.


Premessa

Sono antifascista e per me questo è un valore irrinunciabile che segna profondamente la mia personalità e di conseguenza il modo in cui svolgo il mio lavoro. Ovviamente ciò non ne ha mai compromesso l’imparzialità. Per me essere antifascista significa accogliere i valori della Costituzione, che dovrebbero essere propri di ogni cittadino, ma soprattutto significa avere l’onestà intellettuale di non piegare le fonti ad una narrazione di comodo. Anzi, cedere a questa tentazione significherebbe tradire proprio quei valori costituzionali che per me sono tanto importanti. Questo vale nel mio lavoro di archivista come in quello di giornalista e varrà in quanto creatore di contenuti su Wikipedia. Ci tengo a sottolineare che storici del calibro di Bloch, Hobsbawm, Benedetto Croce (uno dei promotori de il Manifesto degli intellettuali antifascisti), o lo stesso Gramsci (il cui lavoro storico è spesso messo in secondo piano) sono stati anche “partigiani” oltre che intellettuali. Partigiani nel senso etimologico della parola ovvero “coloro che partecipano”, “coloro i quali hanno preso una parte”. Non per questo il loro lavoro è stato viziato da malizia o le loro opere hanno risentito di obbiettività. Ora, lungi da me paragonarmi a questi “mostri sacri” ma ritengo questa precisazione indispensabile perché oggi, come lo è stato in passato, la narrazione storica, o se preferiamo il modo attraverso cui raccontiamo la storia, è teatro di scontro politico. Di conseguenza penso che Wikipedia possa diventare, o meglio, in parte già lo è diventata, come dimostra la voce “Storia del Trentino”, terreno di scontro politico. Il collettivo Nicoletta Bourbaki ha già provato come alcune voci storiche siano sistematicamente “attaccate” anche da gruppi organizzati con l’intento di manipolarle o darne una versione di comodo. Wikipedia però dovrebbe riprodurre un sapere collettivo condiviso non quello della maggioranza utenti (o di gruppi di utenti organizzati). Ai wikipediani il compito di isolare questo fenomeno e cercare di modificare al meglio le voci di Wikipedia riportando lo “scontro” ad un dibattito di carattere storico e non politico.

Sull’uso politico della storia

La voce “Storia del Trentino” e i “45 cavalieri” di Wikipedia

Tra i due testi da leggere ho iniziato dalla voce di Wikipedia (Storia del Trentino, ndr). Se escludiamo la carenza di fonti e l’estrema sintesi con cui sono riportate le nozioni (fino al capitolo “età moderna”) non ho ravvisato palesi incongruenze e gravi criticità, sorvolando anche sull’italiano un po’ incerto di chi ha modificato alcuni capitoli. Comunque fin qui una voce tutto sommato accettabile, fatta eccezione per l’affermazione (il primo grave errore che ho riscontrato): «Tra il 400 e il 500 d.C. si concluse il lungo processo di evangelizzazione delle vallate trentine, ad opera di diversi vescovi e chierici, tra cui il vescovo martire e patrono di Trento Vigilio, morto durante l’evangelizzazione della pagana Val Rendena il 26 novembre del 400». Qui infatti si preferisce dar risalto ad una credenza popolare e dal carattere leggendario, tramandata dalla Chiesa, piuttosto che a studi storici (compiuti per altro da un altro religioso) che dimostrano come il “santo” sia morto in tutta comodità nel suo letto. Questo infatti viene riportato correttamente nella voce Wikipedia dedicata a Vigilio (Nota 1: Iginio Rogger, Riconsiderazioni sulla storia della Chiesa locale Trentina, in Storia del Trentino, a cura di Lia de Finis, Didascalibri, 1994, pp. 55-61).

I problemi più gravi sorgono nel capitolo “Età contemporanea” in particolare dal sotto-capitolo “XIX secolo, fino alla prima guerra mondiale” in poi. Da questo punto iniziano ad emergere palesi incongruenze (nel senso che la stessa voce smentisce se stessa a distanza di alcune righe) rendendo evidente la stesura a più mani della voce ma anche i differenti approcci dei creatori di voci e le differenti tesi “politiche” sostenute dagli stessi. Un esempio palese: l’uso del termine “Strafexpedition” termine che non è neutro ma nasconde un chiaro significato politico attribuitole già al tempo dagli italiani. Infatti, il termine è traducibile in “spedizione punitiva” ma questo nome venne coniato proprio dagli italiani perché per gli austro-tedeschi quest’offensiva passò alla storia come “Frühjahrsoffensive” (ossia “Offensiva di primavera”). Questo è verificabile anche andando sulla voce Wikipedia dedicata a questo particolare evento bellico “Battaglia degli Altipiani”, con tanto di fonti. Proseguendo nella lettura ci si accorge che ad un certo punto la qualità della voce migliora sensibilmente (lo stile mi ricordava quello di Tommaso Baldo, cosa di cui ho avuto conferma leggendo l’articolo “I «45 cavalieri» di Wikipedia. Da chi e cosa è libera l’enciclopedia libera?“, pubblicato su Giap). Ad ogni modo (nonostante una parte della voce sia ben fatta) penso di poter affermare che la voce “Storia del Trentino” sia poco fruibile e non mi sentirei di consigliarla né a chi si avvicinasse per la prima volta al tema, tanto meno a qualcuno che debba fare una ricerca storica seria. Baldo nel suo scritto su Giap fa sicuramente un lavoro migliore di quello che potrei fare io, citando le varie e innumerevoli criticità della voce, quindi credo non ci sia bisogno di scrivere un lungo elenco che riporti tutte le ambiguità all’interno della voce. Credo sia più utile concentrarsi sul dibattito, che credo necessario, all’interno della comunità di Wikipedia. Mi sorge spontanea una domanda: Wikipedia può dirsi al sicuro dal fenomeno dei 45 cavalieri citato nell’articolo di Baldo? Temo di no: magari in questo momento l’enciclopedia libera ha sufficienti anticorpi per isolare i piccoli gruppi organizzati che infestano alcune voci, ma sarà sempre così? Se questi gruppi affinassero le loro tecniche e crescessero di numero sarebbero ancora controllabili?

Come si dice: ammettere che un problema esiste è il primo passo per risolverlo. E la comunità di Wikipedia ha già preso atto del problema, come dimostrato dall’abbondante materiale prodotto sotto forma di articoli e discussioni. Trovo condivisibile quanto suggerito da Iolanda Pensa nella sua “Risposta a Riflessioni sulla narrazione storica nelle voci di Wikipedia di Tommaso Baldo”. L’errore commesso da alcuni accademici e studiosi, (anche se credo non sia il caso di Baldo), è quello di astrarsi e chiudersi nelle rispettive “comunità” dimenticandosi dell’esistenza di un mondo esterno, che legge, discute e fruisce dei loro lavori. Al contrario storici, o ricercatori di ogni tipo di scienza, potrebbero aumentare in maniera esponenziale la qualità delle voci wikipediane se solo accettassero il fatto che alcune di queste voci possano essere state scritte, per trovare un termine di comodo, da “non addetti ai lavori”. Se da un lato può essere svilente per uno studioso trovarsi impantanato in una discussione con una persona che non ne riconosce l’autorevolezza (raggiunta con anni di studio), dall’altro i benefici che la comunità di fruitori potrebbe trarre da una voce modificata da un esperto sarebbero notevoli. Bisogna tenere a mente che non sempre ciò che è virale è anche maligno, una voce ben scritta resterà a disposizione di tutti e si spera sarà “difesa” dalla comunità stessa. Baldo in “Riflessioni sulla narrazione storica nelle voci di Wikipedia” scrive (riferendosi ad un articolo precedente scritto dallo storico Giovanni De Luna) che gli autori delle narrazioni storiche più consultate sul web non sono figure riconosciute e riconoscibili. Questo è senz’altro vero e in linea di massima potremmo dire che sarebbe meglio se le persone consultassero direttamente le fonti primarie, sappiamo però che ciò non avviene (e non sempre queste fonti sono alla portata delle persone non solo in merito alla reperibilità ma anche riguardo alla comprensione).

Come spesso si obbietta, “La scienza non è democratica”. Vero, ma Wikipedia rappresenta un progetto che si basa su altri presupposti, se l’iniziativa fosse stata lasciata esclusivamente alle persone “accreditate”, come storici, studiosi, ecc. probabilmente le voci non sarebbero che poche migliaia e non si sarebbe mai raggiunto il traguardo di 1.436.319 voci (rimanendo in ambito italiano e aggiornato all’11 maggio 2018). Come ogni strumento Wikipedia ha le sue regole per un corretto funzionamento e queste vanno accettate. Sono le migliori regole in assoluto? Probabilmente no, ma sono le migliori regole a disposizione affinché Wikipedia possa esistere e continuare a crescere. Quindi due strade restano percorribili per gli studiosi: chiudersi a riccio nelle loro comunità tentando (invano) di convincere le persone ad approcciarsi esclusivamente alle fonti primarie e verificate, oppure, fare il possibile affinché le voci di Wikipedia siano continuamente migliorate perché solo così saranno fruibili ad un pubblico ampio e non necessariamente colto e ben istruito.

Ricollegandoci allo scritto “I 45 cavalieri di Wikipedia e la storia del Trentino” dobbiamo chiederci se Wikipedia sia o meno una fonte primaria. La risposta è no, e non lo sarà mai. Ma questo già lo sapevamo, infatti il primo pilastro recita:«Wikipedia è un’enciclopedia che comprende caratteristiche delle enciclopedie “generaliste”, delle enciclopedie “specialistiche” e degli almanacchi. Wikipedia non è una raccolta indiscriminata di informazioni. Non è una fonte primaria, ma piuttosto uno strumento di divulgazione secondaria e terziaria; non è un dizionario, né un palco per comizi, né un giornale; non è neanche un luogo nel quale fare promozione, né un banco di prova per l’anarchia o la democrazia; non è neppure uno spazio web utilizzabile indiscriminatamente, né un posto nel quale inserire le proprie opinioni, esperienze o argomentazioni soggettive; tutti i contributori devono sforzarsi di seguire le politiche comunitariamente basate sulla verificabilità e sul divieto di ricerche originali». Ciò significa che quanto riportato da Wikipedia non sia affidabile? Ovviamente no, e non significa nemmeno che Wikipedia non possa trasmettere conoscenze e nozioni. Se ho bisogno di avere delle nozioni generali e in tempi brevi su un determinato argomento Wikipedia può offrirmi questo servizio meglio di chiunque altro. Però devo tenere presente un grande limite dell’enciclopedia: i suoi contenuti fotografano un preciso momento storico e rispecchiano la sensibilità del creatore della voce. Lettori più informati e più consapevoli non possono che giovare all’enciclopedia.

Un piccolo accorgimento immediato che mi sento di suggerire potrebbe essere quello di cambiare lo sfondo dei riquadri in cui si avverte il lettore che quella determinata voce “non riporta sufficienti note” o “non garantisce l’imparzialità del contenuto”. Lo sfondo di questi riquadri, ora grigio, potrebbe essere sostituito da un colore che normalmente associamo al pericolo (giallo o rosso per esempio). Questo darebbe maggior risalto all’avvertenza. La formazione nelle scuole proposta da Baldo e già portata avanti dalla comunità di Wikipedia, sia nei confronti degli insegnati che degli studenti, è indispensabile per un corretto utilizzo dell’enciclopedia. Se poi attraverso una didattica intelligente si riuscisse ad avere lettori più informati e voci migliorate dagli stessi lettori, Wikipedia ne uscirebbe rafforzata. In futuro gli stessi fruitori dell’enciclopedia diventerebbero “i cani da guardia” della stessa, prestando più attenzione a ciò che leggono e andando a verificare loro stessi l’attendibilità e la verificabilità delle fonti. Per usare correttamente Wikipedia non basta saper leggere, bisogna conoscere lo strumento e relativi punti di forza e di debolezza.

Conclusioni

Qualcuno sceglierebbe mai di farsi operare di appendicite dal proprio meccanico? Non credo, penso invece che chiunque sceglierebbe di farsi operare da un chirurgo come è normale che sia. Questa battuta mi serve a spiegare quella che secondo me è la grandezza di Wikipedia: per estensione dell’aneddoto sopracitato si potrebbe pensare che solo uno studioso dovrebbe mettere mano a delle voci enciclopediche, invece io credo, al contrario, che la grandezza di Wikipedia risieda proprio nel fatto che chiunque può mettere a frutto le proprie conoscenze e metterle a disposizione di una moltitudine. Però, per la sopravvivenza del progetto e per l’integrità dei valori di fondo di cui un’enciclopedia è portatrice credo che sia giusto e necessario cercare strumenti adatti e adeguati per continuare a migliorare le voci. Wikipedia ha una potenza intrinseca incredibile, offre la possibilità di condividere in maniera gratuita una mole di conoscenza enorme, alla portata di tutti superando ogni sorta di barriera linguistica, economica e sociale.

Tiziano Grottolo