Asti è una città del sud del Piemonte ricca di “reperti” di archeologia industriale, cioè – citando Wikipedia – “una branca dell’archeologia che studia, applicando un metodo interdisciplinare, tutte le testimonianze (materiali e immateriali, dirette ed indirette) inerenti al processo d’industrializzazione fin dalle sue origini, al fine di approfondire la conoscenza della storia del passato e del presente industriale.”
Il territorio dell’astigiano ha iniziato a vivere il suo primo sviluppo industriale verso la fine del XIX secolo, nel quale industriali astigiani e da altre parti del Piemonte iniziarono ad aprire numerose attività, attirati anche dal supporto offerto dall’amministrazione comunale. Seguirono anni di sviluppo e di crescita urbanistica e sociale, interrotti solamente dallo scoppio delle due guerre mondiali. Nel secondo dopoguerra anche Asti visse il roseo periodo del boom economico, ma poi subì un lento declino, che hanno ora lasciato posto a molti edifici di archeologia industriale.
La nascita del progetto
Questo immenso patrimonio sta vivendo ora una fase di riscoperta, portato avanti soprattutto dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Asti. Il loro obiettivo è quello di coinvolgere istituzioni e popolazione locale intorno alla riscoperta di questo patrimonio, valorizzandolo per farlo diventare un motore di sviluppo culturale e turistico per l’intera città.
Grazie ai contatti e alle positive collaborazioni intraprese negli anni scorsi dai membri della nostra associazione con gli amici di weLand, siamo stati contattati per ragionare assieme su un possibile connubio tra l’archeologia industriale ad Asti e i progetti liberi e collaborativi Wikimedia e OpenStreetMap. Abbiamo, ovviamente, risposto in maniera entusiasta a questa sfida, e abbiamo deciso di realizzare insieme un progetto di mappatura di questo patrimonio, utilizzando soprattutto Wikipedia in italiano, Wikimedia Commons, Wikidata ed OpenStreetMap.
Le fasi del progetto
La prima fase del progetto ha visto coinvolto l’Ordine degli Architetti, impegnato nell’individuare tutti i siti di archeologia industriale della città e a classificarli secondo il seguente schema:
- edifici industriali ancora attivi
- edifici industriali dismessi
- edifici industriali con cambiamento di destinazione d’uso o attività
- edifici industriali non più esistenti
Gli edifici individuati sono stati 30, e nella seconda fase ci siamo messi all’opera noi, procedendo alla creazione di tutti gli elementi Wikidata dei diversi edifici.
La terza fase, svolta in collaborazione stretta tra i due enti, prevedeva la scrittura di voci su Wikipedia in italiano di 5 aziende/edifici, grazie alle fonti e alla bibliografia raccolte e messe a disposizione dell’ordine. Alla creazione di queste 4+1 voci (la voce sulla Saclà era già presente) è seguita poi la realizzazione di quella riepilogativa sull’Archeologia industriale ad Asti.
Nella quarta fase la palla è tornata in mano all’Ordine, che ha sguinzagliato i suoi fotografi per realizzare fotografia di buona qualità dei 5 edifici oggetto delle voci. Con il nostro aiuto sono state caricate su Wikimedia Commons con licenze libere, dove poi noi abbiamo provveduto a creare le corrette categorie e a smistare le immagini (aggiornando continuamente Wikidata con le nuove informazioni).
La quinta ed ultima fase è stata quella sicuramente più scenografica, e cioè la realizzazione di una mappa che mettesse insieme tutti i contenuti creati nel corso delle fasi precedenti. Per realizzarla ci siamo avvalsi di uMap, un sito francese che permettere di realizzare mappe personalizzate utilizzando OpenStreetMap come base cartografica. Nella mappa vengono evidenziate le 4 diverse tipologie di edifici, e per i 5 che hanno ottenuto un maggior approfondimento sono presenti tutti i link alle pagine wiki correlate.
Esplora la mappa degli edifici industriali di Asti
Sviluppi futuri
Il progetto appena realizzato è solo un primo approccio che intendiamo realizzare in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Asti. Esso, infatti, serviva da apripista da presentare nel corso dell’A.S.T.I. FEST, il Festival dell’Architettura Astigiano, giunto nel 2019 alla terza edizione.
Infatti, nella giornata di venerdì 3 maggio 2019 presso il Palazzo del Michelerio, i nostri soci Catrin e Dario hanno presentato il progetto nel corso della conferenza “Archeologia industriale: criticità o risorsa?“
L’obiettivo della presentazione è quello di suscitare interesse da parte dell’amministrazione pubblica e degli interessati, convincendoli della bontà del progetto e richiedere il loro supporto per continuarlo coinvolgendo anche le scuole e la popolazione locale. Infatti, siamo fermamente convinti che per sviluppare appieno le potenzialità di questo progetto sia necessario coinvolgere chi vive quotidianamente il territorio. In questo modo potremo proseguire con la mappatura, ad esempio formando giovani geometri e architetti nella scrittura delle voci e nella mappatura su OSM e, magari, convincendo gli astigiani ad aprire i propri archivi fotografici e a caricare su Commons immagini storiche di questi edifici…
Le possibilità di questo progetto sono tutte da esplorare, ma già in questo suo primo “ciclo” ci ha entusiasmato e ci ha sempre più convinto della forza di questi strumenti open source per il rilancio dei territori! Un ringraziamento sentito ai membri dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Asti, ma soprattutto alla nostra personale amica Maura!